CENTRO DEOVITA: NASCE IL NUOVO SERVIZIO DI CONSULENZA PER LE FAMIGLIE E I MINORI, A SUPPORTO DELLA GESTIONE DELLE FRAGILITÀ DURANTE LA CRESCITA
Da sempre focalizzato sull’equilibrio bio-psico-fisico del paziente, il Centro Deovita apre una nuova collaborazione professionale dedicata alle problematiche fisiche o comportamentali dell’infanzia e dell’adolescenza, proponendosi come centro di riferimento per le famiglie in difficoltà.
Spesso, infatti, una causa psicologica non individuata può determinare squilibri importanti, che se sottovalutati comportano gravi disagi nella crescita dei minori.
Reazioni eccessive di rabbia o iperattività, disturbi d’ansia, mal di testa improvvisi o mal di pancia ricorrenti possono essere il campanello d’allarme di un disturbo psicologico profondo, che soprattutto nei bambini più piccoli si manifesta attraverso il corpo.
Nell’età evolutiva, infatti, il rapporto tra corpo e mente è in definizione e spesso il malessere si sposta e risuona tra l’uno e l’altro versante, rendendo più difficile l’individuazione della vera causa e influenzando la qualità di vita.
Lo stesso sviluppo cognitivo del bambino o del ragazzo può essere pesantemente penalizzato dalla situazione psicologica, determinando un ritardo nell’apprendimento e grandi difficoltà relazionali ed emozionali.
Accorgersi del problema è il primo passo, ma non sempre è semplice per un genitore capire come muoversi.
Per fare maggiore chiarezza sull’argomento ed avere qualche prima informazione utile, abbiamo interpellato la Dott.ssa Sonia Del Savio, psicologa e psicoterapeuta, specializzata in infanzia/adolescenza e responsabile della nuova area di supporto alle famiglie del Centro Deovita.
Dott.ssa Del Savio, qual è l’approccio che utilizzate nel consulto relativo ad eventuali disturbi dell’età evolutiva?
Il primo passo, per chiarire la situazione e mettere a nudo possibili disagi, è quello del confronto e dell’osservazione. Le fasi iniziali, anche in relazione all’età dei minori, vedono anche il coinvolgimento della famiglia, che in questo genere di problematiche è comunque sempre parte attiva.
I dati raccolti nella fase precedente vengono analizzati – se necessario anche in equipe con il Professor Mazzotta, Neuropsichiatra-Neurologo e collega del Centro – per procedere ad una valutazione finale, da condividere e restituire alla famiglia.
Nel confronto, oltre a far emergere le evidenze riscontrate, si cerca di far comprendere a fondo la visione d’insieme e di spiegare, nel caso in cui sia necessario, cosa comporta intraprendere un percorso psicoterapico.
Nel caso in cui la famiglia decida di procedere, qual è l’impegno richiesto?
L’intensità e la frequenza degli incontri sono sempre relazionate all’età ed alle problematiche individuate. Può esserci l’esigenza momentanea di un intervento importante con incontri ravvicinati, ma in generale il metodo che si preferisce adottare è più diluito, per non appesantire e mantenere il monitoraggio sul lungo periodo. Da sottolineare che gli incontri coinvolgono genitori e figli, insieme e/o separatamente; il confronto è sempre con le dinamiche dell’intera famiglia, che è parte fondamentale del percorso individuale di crescita del minore.
Molto spesso i disagi psicologici creano anche difficoltà scolastiche nei bambini più piccoli; in questi casi la terapia può aiutare e supportare concretamente?
Assolutamente sì. Nel percorso la parte relativa all’apprendimento ed alle relazioni ha un grande peso ed è oggetto di supervisione continua. Non a caso, spesso entriamo in contatto direttamente con i referenti scolastici per collaborare fianco a fianco sul raggiungimento degli obiettivi didattici ed emozionali.
Volendo individuare dei “campanelli d’allarme” per i genitori, quali potrebbero essere delle problematiche generali dei figli che suggerirebbe di prendere in considerazione?
Ci sono delle manifestazioni, che se ricorrenti possono essere indice di un disagio psicologico o fare da specchio ad un momento di difficoltà del bambino o dell’adolescente. Giusto per citarne alcune tra le più diffuse, valuterei un consulto in queste situazioni:
In definitiva. rilevare il prima possibile i segni di una difficoltà in età evolutiva è già, di per sé, un passo prezioso verso la cura, poiché spinge l’adulto verso il confronto e regala al bambino o all’adolescente l’estrema certezza di essere considerato.
Riferimenti:
https://www.centroessercitolentino.it/professionista/