Oltre il bisturi, un metodo rivoluzionario per ringiovanire la pelle che agisce sulla causa e produce risultati entusiasmanti.
Con il passare del tempo, sia il derma che i comparti muscolari sono vittime – ahimè – della forza di Gravità e nonostante una strenua resistenza, sono costretti gradualmente a rinunciare alla loro tonicità. L’effetto della loro debacle diventa via via sempre più visibile, modificando i lineamenti del viso e producendo segni inequivocabili che qualcosa è cambiato…e non in meglio, purtroppo!
Guance cadenti e pelle rilassata sono le spie del cedimento progressivo, dovuto alla perdita di compattezza dei muscoli facciali ed allo scivolamento inesorabile dei cuscinetti adiposi verso il basso.
Fino a qualche anno fa, l’unica soluzione per recuperare smalto e tonicità, era senza dubbio affidarsi alla ritidoplastica (Lifting chirurgico), affrontando pazientemente tutte le difficoltà di un “taglia e cuci” non particolarmente simpatico.
Ma, oltre ai rischi chirurgici e ad un post-operatorio importante, il vero limite di questa pratica è sempre stato quello d’intervenire su una pelle comunque invecchiata, che seppur tirata e stirata, non poteva garantire il risultato ottenuto nel lungo periodo.
In soccorso, come alleati d’ultima generazione e alternativa affidabile, sono arrivati recentemente gli Ultrasuoni Microfocalizzati.
Cosa fanno? L’abbiamo chiesto al Dottor AMEDEO PIERI esperto di medicina estetica e partner del CENTRO MEDICO DEOVITA.
“È presto detto: attraverso manipoli specifici e calibrando opportunamente profondità ed energia di emissione, producono il riscaldamento mirato e controllato dei tessuti a 65/70 gradi, determinando la contrazione del collagene invecchiato a livello del derma superficiale e profondo e promuovendo la formazione di neocollagene e degli altri costituenti del derma, facendo sì soprattutto che lo SMAS, la cui lassità è la maggiore responsabile dello scivolamento dei tessuti, si ridensifichi visibilmente”.
Il risultato di questo processo è davvero esaltante e provoca un compattamento evidente della pelle – che appare ringiovanita e tonica – accompagnato da un iter medico tendenzialmente indolore e non invalidante per la vita del paziente.
“L’unica accortezza, per così dire, di questa pratica sta nella selezione dei soggetti da sottoporre al trattamento.” – continua il Dottor Pieri – “Il target perfetto per il Lifting non chirurgico è composto di uomini e donne dai 30 ai 60 anni, che proprio per i limiti anagrafici presentano dei fibroblasti ancora attivi (seppur dormienti) e quindi, reattivi alla stimolazione”.
In questa fascia d’età si registrano grandi risultati in tutti i casi d’invecchiamento e ridotta elasticità dei tessuti, sia del viso che del corpo, con possibilità d’intervenire in modo mirato su inestetismi specifici (rugosità delle braccia e del décolleté, doppio mento, lassità del collo…).
Oltre agli obiettivi, il vantaggio del Lifting non chirurgico sta anche nei velocissimi tempi di recupero, che garantiscono un ritorno immediato alle attività di sempre.
Un leggero rossore e/o un lieve edema sono le uniche conseguenze da sopportare per un paio di giorni dopo la seduta, compensate da un riscontro immediato che migliora nei 60/90 giorni seguenti.
“Già dopo una seduta, “– conferma il partner del Centro Medico Deovita – “i risultati sono normalmente visibili e apprezzabili, tanto che nel primo anno si effettuano solitamente un paio di sedute totali a distanza di circa 30 giorni l’una dall’altra”. Mentre sulle tempistiche generali aggiunge: “Nel periodo successivo, è sufficiente una seduta di mantenimento una volta all’anno o ogni sei mesi, secondo la situazione di partenza del paziente, per mantenere la stimolazione cellulare e consolidare il miglioramento ottenuto”.
In conclusione, l’innovazione di questa nuova pratica sta proprio nell’intervenire sulla causa dell’invecchiamento, rigenerando i tessuti e dando tono e luminosità alla pelle attraverso un “lifting” naturale, che bypassa il bisturi e convince a tutti i livelli.